Giovedì 16 gennaio alle 17,30 davanti alla Prefettura, presidio contro l’autonomia regionale differenziata

Data pubblicazione: Jan 16, 2020 7:58:14 AM

Anche la CGIL ha indetto da mesi la mobilitazione contro l’autonomia differenziata, attraverso assemblee nei luoghi di lavoro e nelle categorie

Quando si parla di “autonomia regionale differenziata” sono in pochi a sapere concretamente di cosa si tratta. E secondo il gruppo di associazioni catanesi che organizzano un presidio contro il provvedimento per il pomeriggio di domani 16 gennaio, alle ore 17,30 di fronte alla Prefettura di via Etnea, non è un caso. Il rischio molto forte è la conseguente “messa in concorrenza e tensione” tra le Regioni, con possibili sviluppi gravi e drammatici per l’unità della Repubblica. All’iniziativa aderiscono anche ANPI, Cgil Catania, CittaInsieme, Libera, Collettivo Galilei, Lip la scuola che vogliamo e Shamofficine.

La mobilitazione è partita già da qualche mese a livello nazionale grazie ad un “Comitato nazionale per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e per l’uguaglianza dei diritti”, che ha infatti indetto dal 14 al 21 gennaio una settimana di mobilitazione contro il disegno di legge proposto dal Ministro Boccia, che lega inopinatamente la cosiddetta autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario alla definizione dei LEP, prevedendo che, comunque, il trasferimento di poteri e risorse possa poi avvenire anche prescindendo dalla loro effettiva definizione.

Anche la CGIL ha indetto da mesi la mobilitazione contro l’autonomia differenziata, attraverso assemblee nei luoghi di lavoro e nelle categorie, per informare sulle conseguenze che scaturirebbero qualora dovesse passare il disegno di legge in discussione al Parlamento.

Secondo tutti i promotori, “l’Autonomia differenziata viene messa in piedi per liquidare, privatizzare, attaccare tutte le conquiste e i diritti democratici e sociali del Paese. Il Sud sarebbe il più colpito nell’immediato, ma tutti lo sarebbero e fin da subito”, in particolare in settori chiave quali sanità, scuola e trasporti.