La ripartenza della scuola e le questioni irrisolte poste al Prefetto di Catania

Data pubblicazione: Aug 30, 2020 8:42:27 AM

Catania, 25 agosto 2020

La CGIL e la CISL con le rispettive categorie della scuola incontrano il Capo di Gabinetto Giuseppa Maria Spampinato

Sono ancora tante le questioni irrisolte per l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza. Avevamo ragionato già dall'inizio del lock down sulla possibile ripartenza della scuola nella provincia di Catania: le aule, i protocolli sanitari per la sanificazione degli ambienti, i tamponi per il personale, i protocolli sanitari per il personale interno ed esterno e la gestione in sicurezza. Avevamo posto l’attenzione sui limiti della DaD per tutti gli studenti ma, soprattutto per gli studenti con disabilità che sono e restano i soggetti che non potranno più recuperare quanto ottenibile dalla didattica in presenza, non fruita nei mesi precedenti.

Avevamo posto, anche, le questioni legate al trasporto pubblico e a tutti quei servizi a supporto del complesso mondo rappresentato da ogni singola scuola. Avevamo chiesto dei tavoli di concertazione affinché tutti i soggetti interessati potessero ragionare assieme e in sinergia per la ripresa della scuola che è oramai alle porte. Questi temi, oggi, in assenza di risposte certe, sono stati portati all'attenzione della Prefettura di Catania. Occorre subito una conferenza provinciale di servizi e un accordo di programma

per limitare i danni causati dal ritardo. Le segreterie confederali provinciali di Cgil e Cisl, con le federazioni di categoria Flc Cgil e Cisl Scuola, esprimono grande preoccupazione per l’imminente avvio del prossimo anno scolastico nella provincia etnea.

Abbiamo chiesto al Prefetto di farsi promotore o di sensibilizzare gli Enti preposti affinché si indica, con estrema urgenza, una apposita conferenza dei servizi. Lo scopo è stilare un accordo di programma territoriale che definisca tutte le questioni lasciate irrisolte per la mancanza di comunicazione tra gli attori interessati: Ufficio Provinciale Scolastico, Comuni, Città Metropolitana di Catania, ASP, la Neuropsichiatria infantile, le aziende del trasporto locale ed extraurbano e le organizzazioni sindacali.

«Registriamo una allarmante assenza di comunicazioni tra le istituzioni – dicono la segretaria territoriale Cgil Rosaria Leonardi e il segretario generale Flc Cgil Tino Renda – e i segretari generali Maurizio Attanasio (Cisl Catania), Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola Catania), Lucrezia Quadronchi, responsabile dello sportello Cisl Orient’Abilità, soprattutto, il silenzio da parte di molti interlocutori, tra cui la città metropolitana, più volte invitata dai sindacati a convocare la conferenza dei servizi sul tema della ripartenza della scuola ma anche poche sono state le interlocuzioni con l’ ufficio scolastico provinciale e con l’ASP. Eppure i temi sul tavolo che aspettano soluzioni e indicazioni chiare sono tanti, urgenti e complicati.

Chi dovrà fare i test sierologici o tamponi al personale scolastico visto che i medici di base si rifiutano di farli, come partirà la scuola dell’infanzia, che cosa hanno fatto i Comuni per trovare e adeguare le aule, il reclutamento del personale ATA, le questioni legate agli assistenti igienico personale e agli operatori per la Comunicazione e l’Autonomia degli alunni disabili, quali protocolli di sanificazione dovranno essere approntati, quali regole per il trasporto scolastico?

«Su tutto ciò, seppur più volte richiesto, nessun incontro sul territorio è stato fatto. E addirittura, al confronto con i sindaci della provincia indetto il 13 agosto dal Sindaco di Paternò, sono mancati importanti pezzi istituzionali. C’è da chiedersi quale quadro territoriale di Catania potrà mai essere rappresentato al tavolo regionale? Quale “radiografia” è stata fatta della reale situazione provinciale? » Ma soprattutto a che punto siamo per garantire una effettiva ripartenza della scuola in sicurezza, considerato il brevissimo lasso di tempo rimasto da qui all’apertura dell’anno scolastisco? «Siamo consapevoli delle competenze della Prefettura – concludono Leonardi, Renda, Attanasio, Pagliarisi, e Quadronchi – ma per l’attuale assenza di un soggetto titolato a rappresentare la Città metropolitana, ci siamo rivolti all’ufficio territoriale del governo perché possa promuovere con la necessaria autorevolezza l’incontro e trovare le risposte alle domande in vista dell'avvio dell'anno scolastico in sicurezza per tutti»